In mostra 80 tavole originali e
stampe sul processo di realizzazione di una tavola.
dal 9 al 17 novembre 2012 presso il Centro Culturale Candiani
Come esistono “buone storie” e
“cattive storie”, esistono autori che sanno raccontare ed autori che non sanno
raccontare, autori che parlano senza l’uso delle parole perché sono le proprie
opere, le proprie immagini che parlano per conto loro. Ci sono autori che sanno
emozionare. Che ci fanno provare piacere quando ci fermiamo davanti le loro
opere.
Emanuele Tenderini è uno di loro.
Mostra personale
“EMANUELE TENDERINI & I
SUOI DEI”
dal 9 al 17 novembre 2012
presso il Centro Culturale Candiani
Orari di apertura
Da mercoledì a venerdì: ore 15.30-19.30
Sabato e Festivi: 10.30-12.30 e 15.30-19.30
Lunedì e Martedì chiuso
In mostra 80 tavole originali e
stampe sul processo di realizzazione di una tavola.
Quando si parla di “fumetto” si
parla di “racconto per immagini”, si parla di essere in grado di raccontare una
storia. Niente di nuovo se pensiamo che tutto questo ci veniva spiegato già
2300 anni or sono dal filosofo greco Aristotele. Nella Poetica il filosofo dava la sua spiegazione su come una particolare
tecnica narrativa, quella che era la tragedia antica, era capace di determinare
un tipo di esperienza emotiva nello spettatore. Perché guardiamo film, leggiamo
libri o fumetti? Perchè questi ci fanno versare lacrime (di gioia)? Nell’ultima
domanda si nasconde già la risposta: perché ci fanno emozionare. Proviamo
piacere. A leggere un romanzo di Grisham, a guardare un film di Spielberg o a
leggere un fumetto di Frank Miller.
Questa “pozione magica” è stata
raccolta ed usata per secoli da diversi autori e nelle diverse discipline in
cui poi è stata applicata: il raccontare storie ed immagini per parole
(narrativa) o il raccontare storie attraverso le immagini stesse (cinema e
fumetto) è sempre la medesima.
Ma. Si, perché c’è un “ma”.
Come esistono “buone storie” e
“cattive storie”, esistono autori che sanno raccontare ed autori che non sanno
raccontare, autori che parlano senza l’uso delle parole perché sono le proprie
opere, le proprie immagini che parlano per conto loro. Ci sono autori che sanno
emozionare. Che ci fanno provare piacere quando ci fermiamo davanti le loro
opere.
Emanuele Tenderini è uno di loro.
Le sue opere parlano, sono vive, sanno raccontare, ci emozionano e ci fanno
provare piacere nel vivere quelle storie che ci racconta attraverso la sua
tecnica, quel piacere di cui 2300 anni fa ci parlava Aristotele. Una tecnica
sempre in evoluzione, sempre alla ricerca di nuovi traguardi visivi. In questa
mostra, le cui tavole portanti sono legate a “DEI”, suo ultimo sforzo
editoriale, troverete anche tavole ed illustrazioni di altri suoi lavori e ne
potrete ammirare la differenza, la ricerca e lo studio di un grande autore.
Aristotele ci parlava di tecnica
narrativa, l’antropologo Joseph Campbell la identificava del mito dell’eroe, i
miti dei grandi classici ci raccontavano di dei: non c’è modo più adatto per
lasciarvi alle emozioni che vi sapranno dare “Emanuele Tenderini & i suoi
Dei”.
Fabrizio Capigatti
Curatore della mostra
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